Preghiera dei Giovani Mercoledì 19 Ottobre 2022

Canto Inizio

Canone ripetuto

Dio fammi vedere la strada che seguirò con te,

Guida tu i miei passi, dai la Pace al cuor.


Vangelo

Lc 18,9-14

Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: «O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo».
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: «O Dio, abbi pietà di me peccatore».
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Momento di riflessione personale dove ognuno può condividere una parola o una frase che lo ha colpito


riflessione

Questo brano di Vangelo ci insegna quanto sia bello essere unici e diversi dagli altri,che è importante apprezzare le qualità e le virtù delle altre persone; poiché esaltare le proprie ci rende incapaci di convivere con le altre persone.

In questo brano abbiamo due modelli di fede e di preghiera. Da una parte il fariseo che sta davanti al proprio io. Egli è sicuro della sua bontà, giustifica se stesso e condanna gli altri. Dall’altra il pubblicano che, sentendosi lontano da Dio, si accusa e invoca il perdono.
Il fariseo non sta davanti a Dio, ma a se stesso, non parla con Dio, ma con se stesso. La sua preghiera non è un dialogo, ma un monologo. Essa sembra un ringraziamento a Dio, ma in realtà è una strumentalizzazione di Dio per il proprio compiacimento, per lodare se stesso invece del Padre e per disprezzare i fratelli invece di amarli.
Presentandosi invece ‘a mani vuote’, con il cuore nudo e riconoscendosi peccatore, il pubblicano mostra a tutti noi la condizione necessaria per ricevere il perdono del Signore.
Alla fine proprio lui, così disprezzato, diventa un’icona del vero credente. La sua preghiera è brevissima: ‘O Dio, abbi pietà di me peccatore’. Niente di più.
Così, nella vita chi si crede giusto e giudica gli altri e li disprezza, è un corrotto e un ipocrita”.
La preghiera del superbo non raggiunge il cuore di Dio, l’umiltà del misero lo spalanca.
Dio ha una debolezza: la debolezza per gli umili.
Davanti a un cuore umile, Dio apre il suo cuore totalmente.

Canto finale

Il Pullman di Dio
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